I disturbi dell’apprendimento (DSA) sono problematiche nello sviluppo cognitivo e nell’apprendimento scolastico, non imputabili primariamente a fattori di handicap mentale grave e definibili in base al mancato raggiungimento di criteri attesi di apprendimento rispetto alle potenzialità generali del soggetto.

Cosa vuol dire DSA?

La sigla DSA si riferisce ad un gruppo eterogeneo di disordini che si manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione e uso di abilità di comprensione del linguaggio scritto ed orale, espressione linguistica, lettura, scrittura, ragionamento o matematica. Questi disordini sono caratteristiche dell’individuo, presumibilmente legate a disfunzioni del sistema nervoso centrale e possono essere presenti lungo l’intero arco di vita. Spesso possono essere associati problemi relativi all’autoregolazione del comportamento, alla percezione e interazione sociale.

Per poter diagnosticare il Disturbo Specifico è necessaria la presenza di alcuni criteri che emergono tramite la somministrazione di test:

  1. Un livello intellettivo nella norma;
  2. Almeno due compiti in cui la prestazione risulti inferiore a 2 deviazioni standard;
  3. Il disturbo interferisce con il successo scolastico e le attività quotidiane che richiedono queste abilità deficitarie.

Grazie ad un percorso di trattamento presso uno specialista nei Disturbi Specifici degli Apprendimenti, le prestazioni dell’area deficitaria possono migliorare, tuttavia il disturbo rimane e se non costantemente potenziato si presentano delle ricadute.

Dislessia

La dislessia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento che si manifesta con una lettura di parole o brano significativamente lenta e/o scorretta. Il normale processo di decifrazione delle lettere è deficitario in un individuo con un livello intellettivo nella norma, senza problemi fisici o sensoriali, e che ha avuto una adeguata opportunità di apprendimento. Spesso anche la comprensione delle frasi o del brano risulta deficitaria. Le cause non sono ancora certe, alcune teorie ipotizzano che il problema sia dovuto a carenze a livello visivo, altre uditivo o linguistici. È appurato che vi sia alla base delle alterazioni a livello neurobiologico, per cui le anomalie presenti sono inguaribili. La plasticità neurale però permette la riduzione della gravità del disturbo attraverso un potenziamento precoce. I fattori ambientali possono aggravare o attenuare una difficoltà; è importante perciò, intervenire al più presto con attività mirate.

Discalculia

La Discalculia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento che si caratterizza per:

le difficoltà nella cognizione numerica: in particolare nella comprensione dei concetti base delle operazioni, dei segni matematici, dei simboli numerici;

deficit nelle procedure esecutive e nel calcolo: è presente una scorretta organizzazione spaziale dei calcoli, incapacità di apprendere in modo soddisfacente le tabelline;

difficoltà nel comprendere quali numeri siano pertinenti al problema aritmetico.

Anche in questo caso un tempestivo e ciclico intervento può migliorare il grado di gravità.

Disgrafia

La disgrafia è un disturbo della scrittura di natura motoria, dovuto a un deficit nei processi di realizzazione grafica (grafia). Essa comporta una grafia poco chiara, irregolare nella forma e nella dimensione, disordinata e difficilmente comprensibile. La disgrafia riguarda dapprima la grafia, non le regole ortografiche e sintattiche, che anch’esse possono essere coinvolte, se non altro come effetto della frequente impossibilità di rilettura e di autocorrezione da parte dello scrivente.

Disortografia

La Disortografia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento che si manifesta come scorrettezza della scrittura, intesa come processo di trascrizione tra fonologia e rappresentazione grafemica della parola. Il bambino disortografico commette errori ortografici significativamente superiori per numero e caratteristiche rispetto a quelli che ci si dovrebbe aspettare, facendo riferimento al suo grado d’istruzione. Gli errori più frequenti sono

inversioni di lettere (a per e, b per d, …) omissioni o aggiunta di lettere o sillabe, errori di accenti, doppie, l’uso dell’h, scrittura di parole omofone ma non omografe (lago per l’ago),…

Come si manifesta a scuola

A scuola gli insegnanti riportano che il bambino è intelligente ma svogliato, spesso è distratto e non si impegna abbastanza. A volte dimentica di portare a scuola il materiale necessario. Si rifiuta di leggere ad alta voce in classe o di scrivere; mentre legge o scrive si muove continuamente sulla sedia, si avvicina o si allontana dal libro, evita di copiare dalla lavagna o fa molti errori e non fa in tempo a finire. Gli insegnanti possono riferire che chiede spesso di andare in bagno o di uscire, dice frequentemente di essere stanco, è incostante ed ha risultati scolastici altalenanti e ha bisogno di continui incoraggiamenti.

Cosa osserviamo a casa

… che nostro figlio da quando ha iniziato la scuola ci appare diverso, pensavamo che avrebbe affrontato tutto positivamente visto che è un bambino intelligente, perspicace e vivace; invece i risultati a scuola sono insufficienti o alternanti, si stanca presto; è disorganizzato e disordinato; spesso nel suo zaino mancano cose fondamentali. Capita che si senta in ansia quando deve fare compiti scritti, si distrae facilmente, si muove in continuazione, ha poca autostima e si arrende facilmente di fronte ad un compito. Ci accorgiamo che alcune caratteristiche sono presenti anche in noi genitori o altri familiari.

Cosa possiamo fare

Pensiamo che dovremmo dargli più tempo di crescere e di adattarsi al mondo della scuola, ma continuiamo ad osservarlo e a capire qual è il problema: ci chiediamo se le difficoltà a scuola possono derivare da un inadeguato ambiente familiare, deficit sensoriali (udito, vista) o neurologici (per es. in seguito ad un trauma), demotivazione e se così fosse non si può parlare di DSA.

Se invece capiamo che altre persone in famiglia hanno avuto le stesse difficoltà, le sue tappe evolutive (sviluppo del linguaggio e motorio) erano in ritardo, confonde la destra con la sinistra, fa fatica a ricordare i giorni della settimana e i mesi dell’anno, le sue difficoltà scolastiche sono indipendenti dal modo in cui vengono insegnati gli apprendimenti di base, allora possiamo pensare che nostro figlio abbia un Disturbo dell’Apprendimento.

Cosa dovremmo fare a casa

Ritenere i sospetti avanzati dalla scuola come opportunità per cercare di capire meglio le difficoltà di nostro figlio. Capire che gli insegnanti hanno esperienza ed è un loro dovere individuare gli allievi che non stanno seguendo le tappe dell’apprendimento come gli altri. Non dobbiamo vergognarci perché i Disturbi dell’Apprendimento sono abbastanza comuni (almeno il 5% della popolazione) e soprattutto non sono una malattia. Dobbiamo essere convinti che avere la diagnosi di DSA vuol dire possedere un cervello che elabora in modo diverso, ma che questa particolarità non impedirà di affermarsi nella vita. Dobbiamo sapere che i processi mentali di alcuni grandi geni della storia sono esattamente come quelli di molti dislessici (Einstein,…), anche se questo non significa che ogni DSA sia un genio.

Richiesta informazioni

Per ogni dubbio o domanda, non esitare a contattarci. Compila il form qui sotto e provvederemo a ricontattarti il prima possibile.